giovedì 26 marzo 2020

anche d'estate può nevicare

Era pieno agosto ed all'improvviso il tempo si chiuse, ed iniziò a nevicare, di getto, senza avviso, festosamente; non mi sembrava vero che poteva nevicare in estate, e la cosa più strana era essere noi nella nuvola, nella bufera di fiocchi, e giù il paese appena lì di sotto baciato dal sole, disteso sui morbidi pascoli ad abbronzarsi come nulla fosse, a godersi quella splendida visuale, verso un monumento naturale tra i più belli d'Italia.
Lì sotto, i vacanzieri sbracati, dall'anno di lavoro, e lassù, noi, montanari per un giorno, per la nostra sporadica permanenza tra i profumi dei boschi di conifere, degli alpeggi appena falciati, delle genuine vivande appena sfornate dalle malghe accoglienti, invitanti.
Una realtà surreale tutta, dove ogni essere catapultato lì dal marginale ne riceveva qualcosa di magico; lo immergeva nella magia dell'inaspettato, del sorprendente, dell'impossibile che prende vita, ed allora pensavo che solo nella fantasia ciò che era impossibile poteva prendere luce.
Alla vista della neve iniziare a scendere, dei miei piedi croccare qua e là, gli occhiali appannarsi, i paesaggi scomparire nella fitta nebbia, eccomi catapultato in quel visibilio di emozioni eterne, eteree, come quelle figure degli escursionisti adagiati su quel filo di cresta che avanzavano come una processione in interiore preghiera, di profondo rispetto, di silenzioso stato emotivo; cose da farne proprie e custodirle per tutto l'incombente freddo inverno, una fiammella che ti sazia nei tempi di magra.
E poi come non ricordarsi la mia gioia nell'aprire all'insù la bocca e cercare di raccogliere quanti più fiocchi possibili, farli miei, entrarne in empatia, in simbiosi, assaporarli, prenderne del loro gusto, della loro allegra spontaneità, conservarli fin alla discesa giù in paese e chissà poi insieme per quale viaggio ancor più lungo.
Quei fiocchi impersonificazione dell'emozione da mantenere viva a lungo, quei fiocchi una bellezza divina che si può svelare solo a pochi, quei fiocchi dolce incontro di anime che solo la natura poteva aver reso tanto pure.
Quell'anno ero un bambino di soli 10 anni e credevo ancora nell'esistenza di Babbo Natale, ma da quel giorno sapevo che anche in estate poteva nevicare.



2 commenti:

  1. Che meravigliosa fantasia, grazie mi sono sentita parte anch'io del paesaggio alpino come escursionista,non mi sono identificata con i vacanzieri .👏🙏

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  2. Racconti e scrivi ancora col cuore di un bambino... Ed è meraviglioso

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