sabato 29 aprile 2017

muri di tufo

muri di tufo, un patrimonio dell'umanità della nostra terra da salvaguardare, utili perchè in essi vedi ferite e solchi di tormenti ed assistenzialismo di adagio, utili perchè il loro decoro urbano è ad impazzo zero in confronto alla città, utili perchè non aumentano la spesa pubblica non avendo bisogno di manutenzione, l'atto finale è che se ne crolla tutto, creando così finalmente nuove aperture, nuove prospettive, utili infine perchè rappresentano una testimonianza del passato che incontra le nuove generazioni (vedesi foto bambino con patatine)
il muro in questo si trova a Maddaloni, nei pressi del villaggio dei ragazzi, potete andare anche a visitarlo, fotografarlo





venerdì 28 aprile 2017

Maddaloni città

la città appare vuota, la città è abbandonata, nessuno più canta vittoria, gli squilli di tromba sono cose ormai remote, il contesto tutto è in piedi senza che nessuno ne sa il motivo, i palazzi, le vie, gli angoli non se ne comprendono più il significato, li prendiamo come dati di fatto, di un'esserci contro la nostra volontà, contro la nostra attenzione, contro la nostra solidarietà, viviamo di interazioni oramai automatiche, il cuore è andato oltre, lo abbiamo messo in congelatore aspettando la nuova sglaciazione, frammenti di città sono disseminati un po ovunque, dalle epoche antiche, alle opere mai compiute, dagli edifici abbandonati ai poveri cristi abusati dall'uomo ... per caso forse occorrerebbe un enorme ripensamento sulla nostra sterile vita odierna?!?!?

Maddaloni, 28 aprile 2017






borgo San Leucio

San Leucio è una bomboniera, si respira una bella aria passeggiando in una città all'avanguardia nel Mondo, una città di sognatori, di creativi, di artisti, di utopisti, di architetti, di istrionici ed anche di innamorati, ne incontri sempre qualcuno con reciproca contropartita che si baciano e si abbracciano lungo la scalinata; si, è un luogo che invoglia, è un luogo in cui l'arredo urbano, l'architettura segue il passo con il futuro, la modernità, la solidarietà, in cui anche le case si abbracciano tra loro, in una carezza ed in un dialogo di voci fugaci, notizie che si susseguono, inciuci di corte ed inviti a balli di gala e tutto appare sempre incravattato, ogni giorno, ma con il giusto gusto, con la giusta modestia, nulla più, nulla meno, in una sintesi delle due controparti ... ecco perchè la vita qui è nobile, di animo come di dinastia!

San Leucio, 28 aprile 2017

dal progetto "raccontare la mia terra"









giovedì 27 aprile 2017

sosta al bar di Gallo Matese

in un bar tutto può accadere, ci passa tutta la vita di un paese, i suoi interpreti continuamente si interscambiano per far si che lo spettacolo vada sempre avanti, non si blocchi mai, la giornata qui dentro ha un sapore diverso, dalla lastra della porta d'entrata lo stesso paese appare diverso, ne si ha un punto di osservazione privilegiato, appare quasi che si stia viaggiando, ci si trovi su una navicella spaziale ed ad ogni sosta un nuovo avventore ti apre un nuovo Mondo ...

bar di Gallo Matese, 23 aprile 2017









lunedì 24 aprile 2017

due volti di Letino,
in loro tutte le speranze di un Mondo migliore,
ci aprono la strada, ci inducono verso la ragione,
avviano la stagione dell'ottimismo, quella del possibile,
quella di un piccolo Mondo che governa gli andamenti universali,
bisogna credere al miracolo, al miracolo del piccolo paese,
ad ammettere che se non gli avessi incontrati non starei qui a parlare di Letino,
ed il mio pensiero ora non volerebbe in quei luoghi,
tra quella gente, tra quel vivere di poco che ci risolleva il morale,
ci apporta quasi invidia, forse ci calma, forse ci agita ancor più,
Letino e le sue casette, per ogni casetta un volto,
per ogni volto una storia di vita, per ogni romanzo vivente un libro da leggere e conoscere, per dare spazio alla nuova epoca dell'attenzione ...





giovedì 20 aprile 2017

aspetto i frutti più belli che saprai dare, 
aspetto ciò che non hai mai rivelato, 
il tuo rifiorire coinciderà con la stagione della vita, 
delle ciliege gustate appena raccolte, 
dei ruscelli freschi in pieno agosto, 
mi hai detto il luogo,
mi hai lasciato da custodire il momento giusto,
e quando quella porta sarà aperta saranno
farfalle, giacinti e gigli,
voli di rondini e tuffi nei mandorli in fiore,
danze di lucciole nelle notti di inizio estate ...

domenica 16 aprile 2017

essere soli?

La solitudine è bella, anzi no, è brutta, ma a pensarci bene è anche bella, forse … la solitudine è la condizione ideale per far succedere le cose, è un brutto che si sta trasformando in bello, a condizione che noi lo vogliamo, che decidiamo ad un certo punto, al momento giusto di cambiare pelle, con pazienza, tutto qui … la solitudine vista perciò come un potenziale che si ravviva, che ci prepara, che ci forma e modella, la solitudine vista come un abbraccio alla propria persona, un atto di amore incondizionato verso i propri tormenti, le proprie turbolenze ma anche le proprie belle sensazioni e rimanere ad ascoltare le zone interne, le zone periferiche, quelle a volte desolate, a volte accantonate … la solitudine un banco di prova per tutto il genere umano e non per portare lo sguardo sull’inafferrabile, sull’imponderabile, sull’etereo avendo a portata un filo diretto con il tessuto della realtà, con i suoi avvenimenti ed accadimenti, una connessione ed un’intesa prioritaria raggiungibile solo in questa modalità … ed ecco che intorno a noi il filo d’erba trova spazio la nostra ricerca d’osservazione armoniosa, il canto del merlo ha una funzione strategica nel nostro ascolto di pace, l’odore della terra ci riconduce dove tutto è fecondo ed è pronto a sbocciare … un tuffo perciò, la solitudine un trampolino di lancio nel mondo che conta, dove si prendono le decisioni vere, che influenzano lo scorrere del tempo e dei tempi; potersi sedere al tavolo e sorseggiare la vita dal luogo privilegiato, senza se e senza ma, senza ne padroni ne vincitori, con il Mondo intero dentro il proprio cuore …

(foto di Simona Sanzi)


sabato 15 aprile 2017

ci amavamo ...

Ci amavamo osservandoci tra i corridoi della scuola ma alla campanella ognuno era già chiuso in classe ...

ci amavamo quando ci si incontrava in vacanza ma una settimana ed ognuno ritornava a km e km di distanza ...

ci amavamo scrutandoci tra i banchi della chiesa ma alla messa al massimo ci si poteva dare solo un segno della pace ...

ci amavamo con uno sguardo furtivo in mezzo alla via o su un sentiero ma dopo anche un rigirarsi reciproco ed ognuno riprendeva la sua eterna marcia ...

ci amavamo spiandoci in simultanea i profili facebook ma non sapevamo del reciproco interesse ...

ci amavamo su quel treno veloce e diretto ma noi in quel momento eravamo trottole indecise senza ne direzione ne meta ...

ci amavamo lanciandoci a quella mostra occhiate fisse ed ammiccanti ma la compostezza del momento richiedeva ben altro ...

ci amavamo giocando tra mille risate nella tua casa natale ma la sorte ci ha separato troppo presto ...

ci amavamo e mi basta così, aspettando che il mio pensiero giungesse a te senza strappi, senza rancori, di giusto affinar, ricordo il tuo nome, ricordo la tua grazia, ti ricordo in quel brillar quando alzo lo sguardo al cielo …

(foto di Simona Sanzi)



sabato 8 aprile 2017

appunti da Caserta città

la città di sera fa skifo, diventa troppo irriverente, invece la mattina è pacata, lascia vivere, lascia poter osservare, lascia poter trasparire tutta la propria fragilità ...

Caserta, 6 aprile 2017










Villa Santa Croce ... appunti per escursionisti

... nella prima parte attraverseremo il borgo rurale di Villa Santa Croce con i suoi simpatici abitanti (vedete qualche foto alla fine dell'album), poi un bel tratto ombreggiato nel fitto bosco di carpini con le verdi foglie novelle di primavera e sottobosco colorati di anemoni e ciclamini; nella seconda parte invece esploreremo un po di geometria assecondando lo sguardo alle linee delle colline e pendii spogli con panorami sulla valle del medio Volturno; ultimo tratto la salita all'ex monastero per ascoltare la presenza passata di popoli antichi che qui su edificarono le loro dimore, i loro idoli, le loro ricerche dell'essere; ridiscesa e pranzo a sacco nel prato organizzato dagli amici della La Sbecciatrice, contadini moderni e custodi dei sapori d'eccellenza!

Villa Santa Croce, 6 aprile 2017












mercoledì 5 aprile 2017

dal Matese ... con dignità!

Il Matese è di chi se lo suda, di chi non ha pretese, di chi non ha mal pensieri ... qui incontri delle persone che ancora ti disarmano, che ti mostrano a primo incontro la cosa più cara che hanno, che ti svelano da subito il loro genuino sorriso ... qui il cellulare non è una priorità, si può comunicare in tanti modi, si può ascoltare in modi diversi, la vita è pane e formaggio ... le priorità sono diverse, le decidono stesso gli interpreti, i protagonisti locali, il luogo poi è plasmato senza ansia, senza aggressività, con poco caos, solo quello bisognoso per avere il giusto opposto ... e le persone sono patrimoni, in foto appaiono come vere opere d'arte, dal vivo ti si scolpiscono dentro e le collochi nel tuo bagaglio esperienziale personale ... in breve il Mondo avrebbe tanto da imparare dal Matese!

Letino, 30 aprile 2017