mercoledì 22 luglio 2020

Oggi sono in pace, oggi sono oltre, ho i miei teneri spazi, piccole intercapedini ricavate tra mondi dispendiosi, qui trovo questa calma apparente che mi regala parole, per dipingere pareti fatte di cieli, di boschi, di città, e mi regala sguardi, per capire come io sia negli altri, come gli altri siano me, come viviamo di riflessi, e specchiandoci, tutto diviene percettibile, ed ogni sussulto è un terremoto, una benedizione, una consacrazione, un albero motore, irrefrenabile, divenente.
Scarne figure, trasportate come iceberg dai flutti, rivelano forme indefinite, attanagliate dal mistero, provano a scomporsi e ridefinirsi, provano a smobilitarsi e ricomporsi, cambiare volti, posture, evanescenze, materialità, provano, sulla tale verità che sei solo tu a cambiar punto d'osservazione


Isola circondata dalle nuvole, il cielo circoscritto dalla terraferma, un lago nel blu dell'atmosfera, ovatta per assorbire la pioggia prima che cada... sicuro tra qualche minuto, secondo sarà già qualcosa d'altro


I miei disordinati passi mattutini, quelli che mi accompagnano fin al caffè delle 11 e 30, le prime sensazioni che mi si aprono, le gambe che fanno da intermediario (e se bruciano so cazz), scendo in strada e mi chiedo oggi come sto? Come sta il Mondo? Quali incontri odierni? Quale poesia oggi prenderà vita?... Ecco, vado incontro anche oggi alla mia poesia, al mio sussulto, alla mia bella carica di vitalità, ne uscirà una nuova genuinità, una nuova iniezione di fiducia, brillerà col Mondo, festeggerà con chi si meraviglia ancora, al sorprendente, al minimale. Al fiore che ti sboccia dentro ogni singolo giorno.

Ps... e chi mi trova è fortunato!







... ma grazie a te, tu che sei apparsa dal nulla, in punta di piedi hai trovato lo spazio, il giusto intermezzo in un relitto alla deriva, naufrago tra flutti e vortici, la tua figura lì calma e stabile, si staglia su una roccia emersa dalle onde, un punto di ancoraggio tra mille peripezie. La tua la voce soave di una sirena, che ti affascina, ti seduce, che ora ti salva, l'estasi sospesa nel nulla, l'evanescenza della meraviglia, di chi ancora crede, crede che chi ti porge una mano può essere solo un angelo, che faccia il suo compito, nella sua fase cruciale, e ti lasci solo l'incanto, ti rimetta in strada, ti ridia la giustezza, la luce negli occhi ed infine il suo dolce, dolcissimo ricordo, così che ora, in ogni momento, puoi chiudere gli occhi e lei è lì, lì con te, mano nella mano, ti riaccompagna nell'immensità.
Ciao caro Angelo, grazie.

mercoledì 15 luglio 2020

In un abbraccio lungo una vita siamo rimasti io e te, senza bisogno di chiedertelo, senza tante parole, abbiamo viaggiato sostenendoci con legami invibili, ci siamo incoraggiati mantenendo la distanza opportuna, ed io e te ci siamo accettati senza grossi complimenti, essendo simili, sobri, presenti al dunque, evitati al marginale, siamo arrivati all'oggi, al presente, nella simbiosi della gioia, nella simbiosi del dolore, nella condivisione della preziosità della vita, del suo mistero, della sua operosità. In ciò siamo tipi tosti, sì, tipi che non cedono, non mollano di un centimetro, più tu che io, ma l'esempio aiuta il discepolo, lo prepara, lo inorgoglisce, gli dona ogni giorno quel fondamentale abbraccio silenzioso, frugale, presente. Io e te siamo in un abbraccio lungo una vita.
A mio Padre, grazie
Separati dalla nascita, inseparabili nella vita, affidati ad un covo sicuro dove guardare, assaporare il Mondo, senza sussulti, ne spostamenti, ne pretese, così abbiamo condiviso spazi, ansie, pressioni, e paure, ne abbiamo fatto di tutto ciò na bella torta, e na fetta a testa, un po' al giorno, un po' a richiesta, ogni anno ne festeggiamo il tempo che ne accumula il sedimentato, la nostra voglia di solidità, e stabilità, perchè non è da tutti costruire una forza, un potere sulle fondamenta della sensibilità, dell'emotività; una croce e delizia, in esso tante volte caduti, tante volte risorti, e trasformati, e rimasti sempre lì, lì sul piedistallo marmoreo ed il dito puntato alla direzione giusta, l'america è sempre lì, ma noi, noi siamo nella terra giusta, ne siamo la pietra, e ne siamo l'aurora, senza pretese, ne siamo il contraddistinguo, fieri di esserlo.
A mia Madre, grazie

lunedì 13 luglio 2020

Ti ho ritrovato nei miei occhi,
un riflesso del tuo Mondo,
mi avvolge, mi dona,
uno spazio composto dal nulla,
con sagome mobili, ordini labili,
illuminano la festa per un giro di giostra,
allora ti avró tutto per me,
io e la realtà composta,
dipinta da me stessa,
con tutta me stessa,
con tutto l'ardore che posseggo,
con ogni fottuta mia convinzione,
eccomi, sono l'oltre,
sono il divenire,
sono me stessa senza più alcuna paura,
e solo grazie, grazie e pace,
la pace per tutti.


A Pina



venerdì 10 luglio 2020

dedicato alla mia dolce Fiorita

Buongiorno, sei Fiorita anche oggi? spero di sì, certo che sì, anche oggi sei un bacio col sole, una preghiera tra il filo d'erba, un dolce saluto al blu del cielo, e ti dondoli al passaggio della frescura, e ti solletichi all'arrivo delle simpatiche amiche impollinatrici, ed ora che emergi più su, sempre più in alto, alzi il tuo volto al Mondo intero per donare sorrisi, brillare con tutta la tua essenza, per essere vivi, per essere incantevoli, essere Fiorita, anche oggi!
Attendo un giorno nuovo, attendo una realtà senza più colpe, vorrei essere solo i miei pensieri, i miei sogni, autentici, solari, liberi di esprimersi, così, da avere la forza da rompere ogni schema, ogni mia catena, ogni invisibile legame, niente più ancore, né zavorre.
Sì, io voglio il giorno nuovo, voglio una realtà piena delle mie convinzioni, sedimentate, caritatevoli, lucide, così sarò me stessa, così sarò la persona che io amo, che ho sempre cercato, che ho sempre sfuggito, e che ora abbraccio con l'affetto del ritrovarsi.
Il giorno nuovo è ora, è già qui, e lo era anche ieri, sotto altre vesti io mi preparavo a viverlo, ed intanto lo vivevo di già...


martedì 7 luglio 2020

sei nel mezzo

un giradischi, sei nel mezzo, tu che dai la musica,
un ritmo, un azione, note che spargono sensazioni,
accendono colori, esseri che fluttuano nella danza del movimento,
che rallenta, che avanza, che pulsa, e si illumina,
e luccica e brilla, si scatena in pista, sprigiona l'anima,
le sprigiona tutte, al tuo battito giocoso, essenziale,
nel solo esserci, semplicemente esserci.


lunedì 6 luglio 2020

Che macelli ho combinato nella mia vita, illusioni ed aspettative,
nervi distrutti, troppo tirati, stati d'ansia
ed ora stanchezza, tanta stanchezza e sofferenza,
le mie gambe che non ne vogliono più sapere di me,
se si potessero staccare se ne andrebbero a cazzi loro,
ed io che rimango immobile senza colpe, senza risparmi.
Ed un Angelo mi apparve, mi disse tirati su, mi stese la mano,
mi diede ossigeno, la luce per vedere, la forza per sopportare e tutto fu di nuovo buono.
Angelo, o mio Angelo, apparimi, solo il tuo pensiero mi ridesta, 
la tua presenza mi glorifica, a te, per te, innalzerò la mia resurrezione, la resurrezione spesa per amare, per gioire, per volersi bene, per avere un icona, un icona a cui affidarsi, e convertirsi, verso la bontà, la chiarezza, il sereno.
Angelo, io ti prego, Angelo, io ti desidero con tutto il mio cuore!

a Rosaria

torna il sereno, apri nuovi spazi,
buca perfino il cielo, lassù sei una stella,
ed un astro, o un anima che spazia, che gioisce,
corre dove c'è la vita e dona vita,
eh sì, sei nella beatitudine, nel tuo regno ne inorgoglisce che vive in tua presenza, e chi ne riceve scopre un nuovo seguito,
trova un azzurro, un'immersione, un cullarsi, uno sprazzo di lieta atmosfera.
Così che inezie scatenano imperiosi vortici, e spasmi ritrovano l'omogeneità di una figura evangelica.
Ed è candore, riferimento, essenza onirica ...


tosto come la roccia
flessibile come un faggio
delicato come un muschio
percettibile come una foglia
trasparente come l'ossigeno

e verde, tanto verde speranza,
fino su, alla mia cima



mercoledì 1 luglio 2020

il riposo del guerriero

Sugli scudi ti vogliamo, sugli scudi dovrai tornare, è così che gli dicevano, a lui che fino all'ultima goccia di energia propugnava per dirsi onesto, o per desiderare di esser finalmente inneggiato, o rincuorato, similmente identificato e non più relegato, svanito, scoraggiato nell'animo.
E' nell'animo che si ritrovò di fronte alla propria immagine, un eroe al cospetto di un mortale, steso supino e lievitando a zonzo nella rarefatta atmosfera, un dito che tocca l'altro, sguardi che si incrociano e non si lasciano più, sì, esistiamo entrambi, è così, sia l'uno forza dell'altro, un corpo ed un anima che cercano entrambe ora speranza, entrambe quella dolcezza di fine giornata, unità d'intenti, fortezza di volontà.
E ricollegarsi ai miei astri, al mio codice genetico, fatica che non appesantisce, sofferenza vissuta con la pace dentro.
Eccoci, sia ora un uomo in pace, che torni tra voi come un Lazzaro, un passeggiatore di vite trasformate, mai scontate, rivoluzionate, ora amate.


portami a vedere un tramonto,
fino a toccare una nuvola,
sopra l'immenso scenario meditabondo,
siamo insieme carne ed anima,
conducimi dove c'è il nulla che mi appaga,
il semplice che mi emoziona,
la dolce melodia di un silenzio perdurante,
ed io perso in te,
te che sei nei miei soli pensieri,
posso che offrirti la luce di una giornata senza fine,
il tempo per amarsi, la tenerezza di un sincero sentimento!