giovedì 23 aprile 2020

uomo

l'uomo che si interroga ogni singolo giorno sul mistero della vita, per come nasce, si radica, fiorisce, crolla, in ciò si pone delle domande, nel circoscrivere il proprio raggio d'azione, vede la propria legenda, osserva le proprie debolezze, si identifica nei propri simili, ha nelle corde il miracolo quando la vita gli svela il senso, il nesso, gioca poi sugli orli degli abissi, tra il surreale e la cruda realtà, ma a disposizione, in primo o in ultimo, gli viene data sempre quella possibilità, il lasciare il suo posto per qualcun altro, come atto di fede, atto di credo.


venerdì 17 aprile 2020

essere umano

l'uomo che sogna, l'uomo che si radica, l'uomo che s'ingarbuglia, l'uomo che si modifica, tesse fili, incatena momenti, in essi costruisce il suo essere, lo spazio della sua vita, difeso da quell'energia che illumina cielo e terra. Sei entità con piene facoltà di azione dal bene massimo al peggior male, il tutto nelle corde dello stesso individuo, prende senza ritegno tutto quello che gli vien concesso, soffre per tutto quello che ancora non ha compreso, fin dove vuoi arrivare? ti chiedi mai quale vita stai vivendo? o ancor più, se ora, in questo momento, stai vivendo? ovunque tu vada, buon viaggio!

martedì 14 aprile 2020

omaggio a Carlo Levi

vivere di una speranza, aggrapparsi ad una novità, un nuovo punto di visuale ... chissà se durerà più di una radicata abitudine, o diventerà anch'essa appunto un'abitudine, e saremo punto e daccapo ... i malinconici diranno come era bello vivere quando fu, la verità è che chi ha pazienza vedrà, vedrà colorate farfalle svolazzare tra fiori e croci, passerotti rincorrersi tra fili di morbida erba e mucchi di terra sconvolta, i miei amati contadini andare su e giù per le solari terre bruciate, come le foglie dai rami scintillare tra l'indifferenza dei più ... ed io sono sempre lì, come ogni giorno, vivo di attese, vivo di sguardi, di piccoli spazi, nell'immergermi in quel profondo blu del cielo che mi saluta e m'ispira ovunque io sia.


giovedì 2 aprile 2020

salvate i desideri

Ho atteso una vita intera l'inevitabile, ho sperperato sogni riponendoli nei bauli di soffitta, ho legato i miei piedi ad una poltrona, mangiato chili e chili di programmi televisivi, spremuto i nervi ai videogiochi assassini, ho trovato rimedio momentaneo ancorandomi alle medicine, medici, ed ortolani, sono stato assuefatto dalla legge dei grandi numeri, uno vale poco e niente, la democrazia vince sempre, perchè lo spettacolo deve andare avanti, il tempo non si può fermare, il dolore va rimarginato entro breve al pari di una buca per la strada, come una ferita non può sanguinare troppo a lungo, il tutto si è fatto sempre più veloce, rapido, chi arriva prima si becca il bonus, e chi mostra i denti è ancora più tosto, e chi non terrorizza si ammala di terrore, come diceva bene il De Andrè, e così isolati, soli, spaesati, ammalati, diffidenti, arraffoni ipocriti ... e poi ... e poi un ragazzo, figlio di tutto ciò, che recupera desideri inespressi qua e là, come quello di oggi, tra la carta straccia di strada, la calligrafia di un bambino che desiderava un giorno poter giocare nel Napoli, un desiderio puro, autentico, vero, prioritario; quel pezzetto di carta, quelle semplici righe tremolanti sono qui con me, conservate con cura sul mio altare del sacro cuore, le affido a chi divinamente le potrà glorificare, renderle tangibili come polvere di stelle, entità trascendente, in un mondo del domani che piangerebbe solo di commozione.