martedì 28 agosto 2018

Valogno vola

un paese è un luogo fisico, un paese è un luogo mentale, in un paese puoi trovare ricordi e memorie, conforto e confronto, spazio giusto sia per l'arcaico, sia per il lanciarsi oltre ogni aspettativa, per portare la ricerca al quotidiano, per proiezioni assorte del proprio io, questo perchè? perchè in un piccolo spazio in cui cmq tutto lo scorrere della sopravvivenza alla vita è assicurato per il numero di abitanti, lì è come trovarsi in una scatola chiusa, dove tutti gli elementi preponderanti all'esistenza sono contenuti, racchiusi, ristretti e sintetizzati al dunque, non c'è spazio ne per l'eccesso, ne per il fuori posto, nemmeno per il dispersivo, il paese è un'enclave non generica, pregnante di realtà esperenziali, sedimentate nel tempo, e romanzate
io Valogno di Sessa Aurunca, come tanti altri paesi, li vedo come un'isola volante, tutti intrapresi a seguire la proprio rotta, la propria linea posta ad esistere, il proprio personalissimo sogno ... e chiunque vuole, forza, salga a bordo! :D


domenica 26 agosto 2018

Museo dell'AbbanDono

ci avete mai fatto caso che nella parola abbandono è contenuta la parola dono? ci avete mai pensato che chi parte dalla condizione di abbandono ha dalla sua una grande possibilità, quella di poter rinventarsi, riemergere, scoprire qualcosa di se di ancora sconosciuto, una nuova vita nella propria vita, una metamorfosi, una farfalla che spicca il volo dal proprio guscio, una persona che decide di vivere ed esporsi alla propria vita, e vadi quel che sia ... e ciò avviene proprio quando ci si decide di abbandonarsi al proprio destino, al proprio personale percorso, finalmente intraprendere quella via, con profonda dignità, possibilmente con gioia, entusiasmo, con azione e pazienza, con coraggio e porsi mille interrogativi, giocosità, divertimento e responsabilità! ... Giocatevi fino alla fine le vostre carte, il Mondo è un palcoscenico di esperienze, che prendono forma grazie alle nostre idee, al nostro modo di comunicare, all'esserne parte attiva indisturbatamente ... 









noi viviamo in un museo!

dovremmo percepire tutto il territorio come un museo, un museo della memoria, un museo esperenziale, un museo del bello, ma anche un museo della bruttezza, un museo sempre interattivo, un museo dove anche noi siamo un pezzo da museo e perciò considerare che valiamo, valiamo il diritto di esserne parte attiva, poi un museo dell'incontro, un museo del patrimonio comune, il museo del presente, del rendere omaggio al secondo dopo secondo ed ecco cioè il museo del tempo, del tempo vissuto, ma più importante il museo dell'abbraccio, del sentirsi in quel profondo abbraccio che tutti ci unisce, ci rende un'unica grande massa fluttuante, emotiva, emozionale, extracorporale ...

sabato 18 agosto 2018

sotto il mare c'è un universo, fatto di una miriade di stelle, conchiglie e suoi frammenti, delfini che fluttuano tra pianeti lontani, una luna a galleggio con i suoi amici pesci e c'è poi un paese in una terra lontana sprofondata negli abissi come un tesoro perduto, gli astri marini la difendono, lasciano passare solo chi per man di mille difficoltà qui giungono, qui trovano l'unione tra Mondi diversi, convergono in un punto tappa dove riempire il serbatoio di fantasia, e ridipingersi con i colori vivi di chi ha qui rilasciato folletti e gnomi, mazzamaurielli e fate, custodi di fari e fannulloni dinamici ... oggi Valogno di Sessa Aurunca è un vero porto di mare per viaggi interstellari!!!
ps il disegno del paese è opera di Alessandra Carloni, le figure circostanti prese dal web


da un lato la civilizzazione, l'immensa corsa al progresso, le comodità e le scorciatoie, il lustro ed il tutto a portata di mano ma con ciò anche l'arrivo inesorabile del grottesco e dell'asocialità, della puzza sotto il naso e del nichilismo, della fine dell'idea di comunità ed atroce disorientamento ... dall'altro la grande Madre Natura, sempre lì, imperturbabile, precisa, istintiva, amorevole per chi sa ad essa avvicinarsi con fiducia e rispetto, luogo di partenza ed arrivo, luogo con cui interagire e comunicare con la cura del sacro, dell'autentico, del passionale ... in mezzo i paesi, solo loro potevano ed ancora possono, creare quel legame, quel ponte, quella connessione, per la loro umiltà, il loro essere modesti, timorosi al punto giusto, la loro voglia di sapere, di ingegnarsi, di accontentarsi, contraddistinti dalla tranquillità d'animo e la rilassatezza di chi si specchia nell'immediato circondario; la chiave dell'acqua era nel prendere ed utilizzare solo ciò che gli bastava, mai di più, mai per mettersi al di sopra, ne per golosità ne per collezionismo; in essi sacro e profano avevano uguale spazio, a cavallo della superstizione e del mistero, degli atti di fede e di coraggio, del sacrificio e della goliardia ironica, di quando l'uomo sapeva ancora scommettere su se stesso!
oggi Valogno di Sessa Aurunca rappresenta un'occasione unica e reale per l'uomo di rimettersi in carreggiata e riprendersi quella dignità per chi ha avuto in dono un'intelligenza, una missione, un'immagine divina!
ps il disegno del paese è opera di Alessandra Carloni, le figure circostanti prese dal web


giovedì 16 agosto 2018

apparizioni, forme innaturali, quasi malandrine, esseri prendono forma, vita, dondolano sulle nostre teste, prendendosi beffa di noi stupidi creduloni, rimaniamo stupefatti da credenze che fanno riaffiorare il nostro credo, perchè nelle cose piccole bizzarre noi vediamo l'oltre, la prospettiva, ed in esse noi solo confidiamo ...
questo è il fratello del pappagrillo!!! come lo chiamiamo? il ragnaccio!!! unione di ragno più ghiaccio!
qui il precedente incontro con il pappagrillo avvenuto sempre a Valogno di Sessa Aurunca!


Soggiorno con i domiciliari a Scauri

Agosto, mese del mare, le spiagge pullulano, corpi umani su corpi umani addossati l’uno all’altro, ognuno alla sostanziale autoaffermazione del proprio posto, spazio vitale, location esclusiva o pareggiante almeno, sicuramente uno spiaggiamento senza precedenti di collettivo simultaneo identico interesse e conseguente sua affermazione ed applicazione!
Cosa dire? Solo beati loro! Beati loro che alle loro vita gli basta avere così poco e soddisfarsene, io, al loro pari sono un alieno, poiché passeggio e mi accorgo di essere visto e percepito come un alieno ... per me è qui dal molo che il mare lo osservo, lo ascolto, mi diverto a volte a dargli voce ma non lo tocco, è una sorta di innamoramento a distanza, anche il mio tempo in sua vicinanza è estremamente limitato, il troppo apporterebbe inesorabilmente l’abitudine, l’alienazione dei sensi.
Ripeto, guardo il mare, ne sento la sua immensa energia, ci riconosciamo nella ugual forza fragile, ci riteniamo entrambi due vecchi amici logorati dal tempo e da chi ci vive sulla nostra pelle, inconsapevolmente, certo, l’atto dovuto è più che dietro l’angolo, ma noi non diciamo nulla di ciò, facciamo fare, forse perché abbiamo altri modi di comunicare, scenari diversi di dialogo, veniamo al dunque con tempi diversi, tutto qui.
Si potrebbe dire che la letteratura con la poesia è misconosciuta da questi luoghi, ma no, non lo si può dire, le forme di intelligenza sono varie, si esprimono con equazioni precise che annullano forse forme al di là del visibile, in ciò rimane sempre e solo una festa, va avanti inesorabile, ognuno partecipa a suo modo, e questo mio disagio ineluttabile è un vivo partecipare, da svolgere con sorriso, con ardore, con piena motivazione; in effetti io sono stato costruito, realizzato per reggere il disagio ad ogni sua latitudine, il disagio me lo mangio a colazione, il disagio fa stretta con i miei nervi, li sfida, ballano insieme.
E così la gente pullula tra le acque ed io da su una banchina scrivo, leggo, leggo di Kafka, ci esco insieme, abbiamo anche fumato qualche simpatica erbetta insieme, ma mai alterando il nostro sguardo cosciente, la nostra giocosità ironica nel passare da una stanza all’altra tramite varchi che spezzano la materia, lo spazio, il tempo, illusioni e realtà, forme ed energie.
Ecco perché mi volto, indirizzo lo sguardo e mi ritrovo lì in quel bagnante rilassato, su quella canoa in perenne bilico, su quella cicogna gonfiabile di un rosa pallido, tra quelle bandiere animate da una brezza pionieristica, nel fondo di un mare tra un abisso ed un relitto, un tesoro perduto forse ritrovato, una stella marina che brilla, pulsa, illumina una volta universale.


lunedì 13 agosto 2018

permanenza a Valle Agricola

due giorni di vita a contatto con il paese, con i suoi abitanti, con le loro abitudini, il loro essere paese, viverne anche i tempi morti, quelli più belli, che ti regalano più sorprese, più disagi, disagi = espressività, esprimersi forma di comunicazione di vera essenza, emergente al termine di tutte le parole, di tutti gli sforzi, di rimanere a gustarsi un tramonto e restare ancora lì alla fine di esso, alla fine della festa ...










permanenza a Valle Agricola, parte 2

a passeggio nei sconfinati boschi di Valle Agricola, incamminarsi e passare in un attimo dal paese al bosco senza trovare interruzioni di continuità, e lì nei boschi sentieri appendici delle vie cittadine come nel borgo trovi folletti e fate, druidi ed eremitici, tutti ben accolti, ben integrati; e così che tutto il corpo è vivo, l'ossigeno circola dall'esterno all'interno, il sangue rinvigorisce ogni capillare più periferico ...