sabato 18 agosto 2018

da un lato la civilizzazione, l'immensa corsa al progresso, le comodità e le scorciatoie, il lustro ed il tutto a portata di mano ma con ciò anche l'arrivo inesorabile del grottesco e dell'asocialità, della puzza sotto il naso e del nichilismo, della fine dell'idea di comunità ed atroce disorientamento ... dall'altro la grande Madre Natura, sempre lì, imperturbabile, precisa, istintiva, amorevole per chi sa ad essa avvicinarsi con fiducia e rispetto, luogo di partenza ed arrivo, luogo con cui interagire e comunicare con la cura del sacro, dell'autentico, del passionale ... in mezzo i paesi, solo loro potevano ed ancora possono, creare quel legame, quel ponte, quella connessione, per la loro umiltà, il loro essere modesti, timorosi al punto giusto, la loro voglia di sapere, di ingegnarsi, di accontentarsi, contraddistinti dalla tranquillità d'animo e la rilassatezza di chi si specchia nell'immediato circondario; la chiave dell'acqua era nel prendere ed utilizzare solo ciò che gli bastava, mai di più, mai per mettersi al di sopra, ne per golosità ne per collezionismo; in essi sacro e profano avevano uguale spazio, a cavallo della superstizione e del mistero, degli atti di fede e di coraggio, del sacrificio e della goliardia ironica, di quando l'uomo sapeva ancora scommettere su se stesso!
oggi Valogno di Sessa Aurunca rappresenta un'occasione unica e reale per l'uomo di rimettersi in carreggiata e riprendersi quella dignità per chi ha avuto in dono un'intelligenza, una missione, un'immagine divina!
ps il disegno del paese è opera di Alessandra Carloni, le figure circostanti prese dal web


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