sabato 23 maggio 2020

fine della città

Leopardi aveva la sua cara siepe, noi l'austero muretto di cemento, c'è poco da fare, epoca in cui vivi, realtà che ti si presenta, eppure quell'ostacolo che ci preclude uno sguardo e segna una barriera, una fine, ecco che essa ci pone di fronte alla possibilità di un nuovo inizio, di allungare una gamba ed oltrepassare, ritrovarsi su un terreno nuovo, che possa essere un seguito, un preludio al dopo che si avvera e si realizzi in realtà senza ombra di discontinuità, senza spartizione e confinamento, questo passaggio avviene senza sostanzialmente accorgersene per i più. Ma allora mi chiedo chi siamo noi che realizziamo l'esistenza di questa linea di frontiera? Esseri borderline, danzatori sui punti di limite, ora cadiamo di qua, ora al di là, giochiamo come equilibristi, ed a volte scriviamo, leggiamo e sogniamo l'infinito.

attinenza ad un luogo realtà esistente, al seguente link

https://www.google.it/maps/place/Fine+della+citt%C3%A0/@41.0939414,14.2460878,252m/data=!3m1!1e3!4m5!3m4!1s0x133aff18f660d3d5:0x440775458c63f201!8m2!3d41.094043!4d14.2464539



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