martedì 8 settembre 2015

Pensieri in stazione di Caserta

Problemi di oggi? … Arrivismo estremizzato, tutti vogliono il pollo, nessuno si accontenta, nessuno sa perdere, imbottigliamento su stessi obiettivi (indotti dalla società, dai mass media), non si sa soffrire o rimanere soli (continui diversivi, fughe). Soluzioni? Viaggiare, spostarsi senza soldi o adattandosi con quel che si ha, creare nuovi gruppi, nuove esperienze, importante rimanere se stessi, i commenti degli altri non importano, ma la gente si accorge e premia chi incarna la propria natura, e chi ha il coraggio di spingerla fuori, essere onesti prima di tutto con se stessi, accettare quel che si è poiché quando si è se stessi c’è energia che scorre libera e si è così sempre contenti, ora scrivo qui in stazione per essere me stesso e far uscire quel che ho dentro, dedicarsi del tempo utile solo per se stessi, volersi bene, il mondo parteggia per me ma continuerà a vivere anche senza di me; io sono seduto su questa panchina ed avverto l’energia che è intorno a me, anche solo rimanendo fermo sono felice, input ed output con tutto ciò che avviene, la distanza non conta, chi ti osserva non conta. Siamo energia, libera e fluttuante, che arriva e contagia chiunque, quello che non è accaduto non conta e si fonde comunque con quello che è accaduto incastrando dentro anche tutti i desideri, i sogni, le illusioni, le aspirazioni, basta che siano vere e sentite, anche innamorate.

Mi piacciono le persone, seguire i loro spostamenti, accedere per un attimo al loro indaffaramento, mi basta un attimo, dopo sono già oltre.

Conquistare la serenità, come fare? Iniziamo ad ascoltare i suoni, maglio ancora se ad occhi chiusi, sprigioniamo così sensazioni nuove, inaspettate, che iniziano a sfollare poco per volta l’imbottigliamento della vista. Il mondo è per chi sa provare nuove strade, ha il coraggio per predisposizione o per obbligo di salute a percorrerle e darsi da fare, raccoglierà solo frutti quando sarà il tempo giusto.

Un luogo pubblico, un luogo dove tutti possono stare, dove avviene la vita, non di passaggio ma di sosta senza obbligo di limite di tempo, l’unico limite è il nostro disagio, da non superare, da non forzare. L’aria aperta fa bene a tutti, soprattutto nelle belle giornate di sole, ci vorrebbero panchine ovunque e se non ci fossero ne facciamo a meno, ci sediamo in terra, sui bordi dei marciapiedi, basta che i luoghi non devono avere modalità d’uso, ovunque ci si può sedere ed ascoltare i luoghi, la gente, gli alberi, ciò che ci circonda.

Un tramonto eccezionale per una giornata eccezionale con momenti a me dedicati, e non fa nulla che mi sento la pancia nuovamente gonfia, è solo energia che si smuove, che sa dove deve andare, così come i pensieri, le azioni, i desideri, i meriti.

Fare cose che nessuno si aspetta, che nemmeno tu ti aspetti e cambiare idea o deciderla all’ultimo secondo rimanendo con la testa libera, sgombra.

Due ragazzini si baciano vicino a me, la loro enfasi dovrebbe essere da esempio per il mondo, proiettata stasera su tutti i TG al posto dei morti ammazzati, quelli ne creano di nuovi, inquinando le coscienze.

La Piedimonte è arrivata, che bel trenino è il commento della ragazzina, in effetti le cose diverse fanno sempre un mondo di tenerezza, intanto il tempo sta cambiando, il fresco dell’autunno è già in arrivo, la prossima volta verrò con il giubbino.

Aspetto solo l’Intercity che arrivi, se arriverà, poi vado via.

Recuperando i luoghi sostando in essi senza far nulla, senza scappare e fuggire, è l’unico modo per dargli un valore, uno spirito, un’importanza oltre a far reciproca compagnia, la stazione per ora è il mio posto.

Un treno arriva sul mio binario, i fidanzatini si salutano perché si dividono, belle scene, sul treno noto ben tre bici a bordo, i tempi di mobilità sostenibile stanno cambiando?

Intercity in arrivo, poca gente oggi in attesa del treno, forse è il sottopassaggio rotto dello spicchio di banchina che vedo.

Intercity arrivato, la capitale ti aspetta, il mio viaggio è più corto, arriverò a casa prima io, aspetto la partenza e vado via nella dolce calma preserale.


stazione di Caserta, 8 settembre 2015

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