martedì 5 gennaio 2021

Mastro Oliva, capitolo 4

Sapete quando si fa una promessa? Un nodo, uno semplice, come segno, di assenso, di impegno e poi vita maritata, finchè morte non ci separi, così sia, così debba essere.
Ok, ora siamo sposati, io e te insieme, ovunque saremo, ovunque andremo, così che, come sentivo ultimamente, condivideremo la sofferenza, dimezzandola, e moltiplicheremo la gioia, producendola per empatia.
Ora pensate che la coppia possa essere contenuta nella stessa persona, tra il proprio corpo e la relazione che si ha con esso, nella considerazione che se ne ha, nel rispettarlo, assecondarlo, attenderlo, rifocillarlo.
Ed ora pensate a quanto triste possa essere quando si viva da separati in casa, senza in questo ovvio tal caso la possibilità di allontanarsi l'uno dall'altro, una disfunzione generata, una vita che prosegue non nei buoni auspici; ma lasciamo stare questo caso estremo che possa e mi auguro anche evolvere in una rappacificazione.
E prendiamo in considerazione un logoramento del rapporto a lungo termine che porti ad uno sfiacchimento, sfilacciamento esistenziale, più o meno invalidante, più o meno snervante, tutto ciò dettato dal modo di dire il troppo storpia, o non c'è mai storia totalmente a lieto fine.
Ora che abbiamo considerato una relazione ormai minata però ammettiamo pure che il tanto tempo passato insieme abbia creato un'amalgama che abbia una modalità costruttiva in senso puro, abbia un senso, un senso profondo, una missione da portare fino a termine, ed un posto nel Mondo, nell'esserne un ingranaggio perfetto, un insistere e persistere, ma con bellezza, estasi, e piacevolezza dello svolgersi.
Ecco, in tali casi cosa si fa? Come diamo soddisfazione ad un paradosso classico ma non estremo, delicato ma mai sproporzionato? Risolvibile? Procrastinabile?
No, sicuramente non rimandabile. E cosa dirvi a tal riguardo?
Solo che in campo entrano delle forze non attese, non ponderabili, che possano aver già deciso o meno, rispondono ad un'intelligenza più alta, più precisa, ed apportano energie, spiragli, costrutti, metabolizzazioni, dissolvenze, cambi di scena, o semplicemente nuova linfa vitale. Queste forze come un giudice impassibile giungono proprio per risolvere dispute controverse, mettano d'accordo le parti, diano un posto nel Mondo ad ogni richiesta ed invocazione, supplica o pianto. Ogni parte chiede considerazione ed interessamento. Ogni parte bussa alla porta da un periodo di tempo già lungo. Ogni parte, fin nel più piccolo granello, chiede e richiede visibilità, luce, occhi puntati. Ed anche soddisfazione, ascolto, attenzione, ed ancora valutazione, passione .... anima e corpo!
A processo tutti, che avvenga l'inesorabile processo evolutivo.
Quindi, cosa succede poi? 
Si attua un crollo totale, di tutte le impalcature che reggevano il paradosso, e la coppia, moglie e marito, ritorna a considerarsi parte unica, perchè il paradosso sussiste proprio per lo sdoppiamento iniziale! Certo, ma certo sembra un processo banale ed inutile, tutto ciò per ritornare allo stato iniziale ma sostanzialmente se sdoppiamento era necessario, allora che sdoppiamento sia.
Le forze giudici nel computo tendono solo e sempre verso l'utile, al progredire verso un essere con più costrutto, più elevato, più sapiente. Sapiente come un popolo che non ha perso la fede e la speranza, sapiente come un uomo che sa quel che si deve fare nei momenti cruciali. 
E cruciali erano stati i tanti bivi incontrati qua e là da Mastro Oliva. Sì, Mastro Oliva era un sapiente, ed a dirla tutta non sapeva di esserlo, poichè il paradosso ed il processo si attua all'insaputa, per essere più equo, per avere delle parti più attendibili, nell'essere all'oscuro, nel non essere condizionabile.
Mastro Oliva era sposato, da molto tempo, e come tante unioni a lunga gittata aveva attraversato tanti momenti, problematici, tempestosi, moribondi e poi aveva anche avuto a che fare con il famoso paradosso, con il processo che l'aveva condotto al massimo grado di giudizio, quello che ti apre alla verità o penitenza.
Oltrepassata la penitenza il matrimonio aveva retto, superato tutti i gradi ed appelli vari, navigava ora sicuro e fluido, oculato e dosato, senza colpi di coda, senza perdenza. A favore di un progetto processato e sublimato, reso eroico e romanticizzato, per poter scrivere ancora un piccolo pezzo di storia dell'umanità!





Nessun commento:

Posta un commento