lunedì 9 aprile 2018

avanti ed indietro per il corso, come criceti impazziti, una, due, tre volte da percorrere, andata e ritorno, si accettano di buon grado vie di fuga, ci si vorrebbe nutrire di crescita sociale ed invece ci si nutre di passi, di calpestii, di movimenti blandi e ritmati, statuari e controllati, poi una sosta qua, una sosta là, giusto per far finta di interessarsi a quel momento o codesto sentimento, si pensa invece ad una giornata persa, ad una giornata di attesa, ad una giornata in più ma infine di una giornata di cui scriverne, il lunedì per me è la giornata del dopo escursione, il preludio ad altri 5 giorni di imbalsamazione per viverne con tutta l'enfasi il settimo, 1 su 7, una buona media, in mezzo ci sono le noie, i silenzi, le presenze o le impresenza, due partite di calciotto per scaricare nervi, rabbie e rompersi caviglie e ginocchia, asparagi raccolti per far rimanere l'anima tormentata del Santulli vagare nel post-morte in quei boschi, ed intanto Luigi al mio fianco che legge e mucche e maiali nascosti nei libri, si fa di tutto per rimanere impegnati, in ultimo si potrà anche aspettare in stazione un treno che mai si prenderà, tutto ciò perchè il Mondo ha saturato tutto l'alfabeto metafora di promesse, impegni, sogni e sensibilità, stringendo i ranghi, ci rimane e teniamo stretto per ora il caffè, la quiete della libreria, la ztl senza auto e la possibilità di scrivere anche di ciò che è infotografabile ...

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