mercoledì 13 giugno 2018

Caserta, rapporti di città

la città diviene una bella città, quando? Quando trovi tutto pulito e sistemato? Non penso ... quando l'erba dei prati è sempre tagliata ed i parcheggi tutti gratis? Nemmeno ... potrei aggiungere quando il traffico sia ridotto al minimo e così anche lo smog? Certo, sarebbe bello, ma non indispensabile ... io penso che la città, la mia città diviene bella solo grazie alla conoscenza e memoria che hai delle persone che la vivono e che ne guadagni giorno dopo giorno, appunto vivendola tu stesso. Ecco perchè la città è bella quando sai per certo di incontrare Luigi seduto sulle fioriere in piazza Dante, in posa di osservazione da chi possa scroccare una sigaretta, lanciare uno sguardo al portone dove visse Vanvitelli e pensare al signor Paolo seduto sul ballatoio della casa del grande artista, di comprare il Mattino con casomai l'articolo che parla di te da Giuseppe, giornalaio per passione, ritrovare gli artisti degli anni 70 annoiarsi visibilmente seduti al bar tra stuzzichini vari e Coca-cole sbagliate, raggiungere la libreria Feltrinelli, e lasciare nascoste nei libri foto di animali che non sai a chi finiranno e soprattutto che messaggio rappresentino di cui si domanderanno i loro nuovi padroni, ecco che poi arrivano d'improvviso a bordo delle loro fiammanti bici i vari Taccogna, il poeta erotico, Canzano, il perseguitato per cause illusorie, Giulio, il costruttore di lapidi e figlio di Peppone da Brescello, che dire poi della possibilità di potersi sedere a vasta scelta tra una panchina scardata, una fioriera, tipico posto degli esclusi, ed i scomodi sgabelli del bar Margherita, inesorabilmente lasciati liberi per noi che non consumiamo al tavolo, e poi la passeggiata distensiva tra l'auto parcheggiata sui posti liberi ed il centro città passando per sua maestà la Reggia, i suoi prati abbondanti e larghi, vaste praterie, isola nel mare di cemento, qui possibilità di respirare e farsi accarezzare dal fresco venticello estivo, ci sono poi i miei amici kamikaze dove andare a comprare le mandorle, il prezzo varia ogni volta forse a seconda della simpatia, ed i folli personaggi che hanno ancora tanto da dire al Mondo, anzi forse più che altro incazzati neri e frustrati che si materializzano nelle pose e tendenze più strane, ma non mai per farsi notare, posso assicurarvi che non gliene può fregar de meno, di tutto solo non si vedono gli Indiani ultimamente, giocavano a cricket prima ed a pallavolo poi, ora forse è finito il campionato, riprenderanno a settembre, in ultimo, solo in ultimo, è la mia cara possibilità per incontrare Santulli, il me medesimo, nelle sue mille espressioni interne ed esterne, tra scrivere e fotografare, leggere e salutare, annoiarsi ed amare, ancorarsi e fuggire, maledire e ringraziare, scavare e seppellire, cadere e rialzarsi ... essere quel che si è ...














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