mercoledì 20 marzo 2024

Questo è un Incontro, mi auguro che ne avvengano sempre più, a tutti

❤️
Se vuoi bene ad una persona, rimanigli vicino in silenzio, non tentare di spostarti, non far nulla, adagiati, sincronizza il respiro, esprimi quanto più possibile calma, prova a sentir venire avanti qualche sensazione, affronta il disagio, quello inevitabile se nessuno dei due parli, giusto è non aggiungere nessuna parola in più.
Ancora silenzio, perdurare di uno stato di infinita incertezza, rimanere così in zona franca, senza né destinazione e né obiettivi, ma attivare solo una piccola soglia di attenzione, vivamente disinteressata, giosamente d'empatia.
I minuti passano, perdi la cognizione del tempo, la quiete ora è abbastanza elevata, i respiri non più affannosi ci introducono in un benessere rigenerante, anche il continuo chiacchiericcio della mente è sparito, tanto che non ci fai nemmeno caso, l'interrogarsi è finito, e si naviga per mare in placide acque, cullati dai flutti, sospinti da una tenera brezza.
L'isola della felicità è raggiunta, si può gioire insieme, il sorriso che non conoscevi distende i muscoli e tensioni, è un sorriso di complicità, è un sorridere alla vita ed al creato tutto, è ringraziare, è ringraziarsi l'un l'altro.
Intanto ci si è avvicinati molto ed i nostri campi energetici diventano unica cosa, un unico cerchio ci avvolge, i cerchi diventano tre, quattro e continuano a moltiplicarsi, inizia un leggero ma piacevole ronzio, i cerchi iniziano a muoversi, danzano intorno a noi, si avvolgono, si interscambio, cambiano di colore e di essenza, rimangono luminosi, e brillano raggianti.
Tramite un incessante ondeggiamento le nostre acquisite pulsioni si espandono nell'etere, prendono il largo, ampliano spazi, colpiscono punti distanti, permeano la materia, realizzano nuove forme essenziali, nuovi argomenti, ibridazioni.
Il cambiamento è avvenuto, un nuovo ordine è conseguito, la famosa entropia è disarticolata, invertita, questo solo grazie ad un momento di profondo affetto, un momento nulla più, ma presente, avvenuto, storicizzato, porta il nostro nome, nel frangente univoco, accorpato.
Tutto in seguito rallenta, la ruota panoramica ci riporta verso il basso, ci ridesta, gli occhi aperti, sono lucidi, lubrificanti, vivi; risiamo nel nostro mondo, anzi con calma nei nostri mondi, interiori ed esteriori, caldi e freddi, monotoni o spasmodici, troppo reali, troppo.
Ecco la fine, breve e sintetica, i saluti, un cenno di assenso, un tenersi presenti, un ricordo nel cuore, un presto rivederci ed ognuno verso le proprie singole strade, un po ondulate, un po minate, un po solitarie, un po fatate ... predestinate...

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