venerdì 24 febbraio 2017

a Conca c'è il paradiso ma la gente del luogo non lo sa!

nuovamente in quel di Conca Campania, il finanziere Ivan mi vuol portare ad essere testimone di scoperte naturalistiche, accetto di buon grado ... è la prima volta forse che mi faccio accompagnare, spiegare cose, e di ciò ne sono contento ... il luogo è in fase di riordino, c'è una bella comunità che si incontra la domenica per darci dentro tutti insieme, pulizia sentieri, staccionamento ... comunque da un po di tempo c'è fervore, tutti si sono attivati contemporaneamente per tornare a cullare, abbracciare quello che ieri era ritenuto scarto, fuori da tutto, penso che si sia riattivata una faglia latente e positiva d'animo o ricomposta una frattura interna, nella parte più profonda si è accesa quella lampadina mandando segnali indistinguibili a gente residente a distanze non comunicabili o raggiungibili tra loro solo tramite atti di amore incondizionato, il classico gettare il cuore oltre l'ostacolo, e noi stupidi esseri egoici troviamo in ciò la pace atemporale ... che dire ancora? che il cambio di passo è avvenuto ed i fiori è meglio non coglierli a caso, ammirarli e goderne il portamento, ed al massimo accarezzarli tramite il soffio del vento ...






giovedì 23 febbraio 2017

siamo a Conca della Campania

febbraio, l'acqua c'è, i rifiuti anche, ne raccolgo qualcuno, domani tornerò a prenderne degli altri, c'è ne sono di alcuni pericolosetti da lasciare in giro in balia degli escursionisti domenicali; quando li guardo, quei rifiuti, non posso non immedesimarmi in chi li ha posseduti, in chi li ha ripudiati, tramite una scissione di sofferenza, a quel gesto di separazione dettata ed originata da quell'inganno di cui tutti siamo vittime sacrificali, quella mistificazione della felicità, quella della obsolescenza della gratificazione, ma le regole d'ingaggio sono queste, una società in cui chi ha potere di spendere sorride e si illude della sua piccola posizione di sicurezza e comodità; poi ovviamente ci sono o ci siamo tutti intorno gente che alimenta il sistema, producendo più del dovuto, più di quel che si può vivamente immaginare che ci possa servire in una stupida, fittizia, brevissima e misera vita che trascorriamo qui giù ... intanto intorno a noi non ci siamo nemmeno accorti di quanta bellezza ci circondi ... le foto lo dimostrano ... e siamo solo a Conca Campania ...

Conca della Campania, 16 febbraio 2017



sabato 4 febbraio 2017

tempo da lupi

mi ero attardato per boschi, la nebbia mi avvolgeva fin dal principio ... passa il tempo ed ora di colpo si univa anche l'incombere della notte, un po di timore si faceva in me strada, quella paura primordiale dell'incontro con il lupo cattivo, ciò è un qualcosa inculcato fin dall'infanzia ... ero solo e mi sentivo solo, la mia vista calava sempre più, a tener fissa la via, a farmi forza che le mie gambe, i miei piedi passo dopo passo proseguivano e si avvicinavano alla meta ... tenevo i denti serrati, l'ansia comunque non mi abbandonava e l'impressione era quella comune di occhi attenti che in ogni loco dal bosco fissavano solo me ... poi ecco la svolta, tra un'occhiata e l'altra verso la via buia e verso il cielo distante mi soffermai di colpo sulle mie mani o potei rassomigliarle con gran stupore e definirle non impropriamente delle zampe, robuste, tenaci e dinamiche ... passai quindi la mano sotto la bocca e mi soffermai sulla folta peluria che mi avvolgeva ora o forse anche prima da capo a capo ... le mie conclusioni furono inevitabilmente ed inconfutabilmente che il lupo ero stesso io, ne ricalcavo i passi, il vagabondare, l'incedere sui margini, il diffidare del diffidabile ... il pericolo perciò improvvisamente svanì, la sensazione a dir il vero, al massimo avrei rischiato in un incontro lupo con lupo, nulla di più, ed intanto giù il passo senza più starne a contarne.

Il sentiero è quello che collega Giano Vetusto a Rocchetta e Croce sui monti Trebulani, settore monte Maggiore