giovedì 12 maggio 2022

Gaeta

Sembrava Genova, il porto ed i vicoli, la connessione mare e città, il legame, vedevo De André ed i suoi citati personaggi, decantati, ed orgogliosi, ero a Gaeta ma poco importa, le personalità erano e sono identiche anche qua, senza filtri, almeno a me così appaiono, rappresentano il mio stesso Mondo, sciolto, vivido, alla giornata, interloquisco, parlo tra me e loro, loro e me, me con me stesso, a volte, intanto ascolto, con la voglia immensa di ascoltare, gente che vuole parlare, un infinito bisogno di parlare, di raccontare storie, romanzi, poesie dalla vita di tutti i giorni, e perché non dargli sfogo? Che colpa ne abbiamo se hanno inventato i social per allontanare la comunicazione... no, la comunicazione ha bisogno di contatto e di carezze, di tenerezze, di incontro di strada, si, per strada ancor meglio, lì dove avviene tutto fuori dalla frenesia, dal formicolio, e dall'agitazione momentanea, senza barriere di contesto. Ecco che Gaeta, o meglio una città, mi appare allora di nuovo un essere sognante, credente, con la voglia di mettersi in gioco, rischiare di vivere, e di trovare l'effimero senso che possa appartenere ad un innamorato, ad un girovago, un ammiratore di gatti, un politicante di lavoro, un pescivendolo, un ossessionato di foto, persone che amano gli animali, uno che semplicemente si commuove di fronte a tutto ciò.... e soave mi accingo al giorno dopo...










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