giovedì 12 maggio 2022

Formia

Formia, cammino per vedere cose, incontrare gente, il mio è un diario di una vacanza non percepita tale ma lavoro sicuro non è, la vita che trovo invece è tutta un lavoro, o fine ad essa, ne ascolto i passi, tengo la distanza, se non posso accarezzo le visioni, ambizioni, nuovi stimoli, spero contagino anche me, la vedo difficile, io ho troppi luoghi per poter rimanere, qui invece la città pretende monotonia, assiduità, mostrare il volto tutti i giorni altrimenti gli altri si preoccupano, a tal fine forse è meglio non chiamarsi in nessun modo, forse parlare con il mare che ho di fronte è la miglior cura, il mare di Vindicio o quello del porto a tarda sera, dove almeno il parcheggio è sempre gratuito, o avanti ad una pizzetta mangiata al posto del cornetto a notte inoltrata, poiché il mare arriva fino in città, ne corrode il sottosuolo, l'animo ed anche i volti, crea una linea di demarcazione obbligando tutti noi a rimanere su un confine ben preciso, è onesto, inflessibile, animoso, gioioso per chi lo vede poco, ordinato per i distratti, affine ai turbati d'animo, una zona informe come il mio pensiero, esso cade sulla classica contesa con la montagna, mi chiedono tu per chi parteggi? Io?!? Io sono il fiume, ora in piena, voluminoso vengo tirato e stropicciato tra un inizio ed una fine, intermedio e moderatore ...






Nessun commento:

Posta un commento